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6.1 Problema
Un punto materiale di massa , indicato con , si muove senza
attrito su una retta orizzontale. Un asta priva di massa e lunga ha un
estremo in . All'altro estremo è fissato un punto materiale
di massa , indicato con Q. Sul sistema agisce la forza di
gravità, nella direzione verticale discendente.
Devi capire di quanti parametri hai bisogno per descrivere
una generica configurazione del sistema.
Per specificare la posizione di è sufficiente il valore
della sua ascissa, che chiamerò , rispetto ad una origine
fissata arbitrariamente.
In tal caso, detto l'asse verticale,
le coordinate di saranno .
Per specificare la posizione di è sufficiente
conoscere, ad esempio, l'angolo che l'asta forma con la verticale
discendente passante per , che chiamerò .
Quindi le coordinate di saranno
.
Il problema ha dunque due gradi di libertà.
Devo calcolare l'energia cinetica di e di e poi sommarle.
Per far ciò devo calcolare le velocità dei due punti in
termini delle variabili lagrangiane
e delle
loro derivate rispetto al tempo.
Evidentemente la velocità del punto è
,
la velocità di è
|
(6.1) |
Quadrando e sommando ottengo:
Controllo dimensionale: deve avere le dimensioni di una energia,
cioè massa per lunghezza al quadrato su tempo al quadrato.
L'espressione trovata è corretta perché è una velocità,
è una lunghezza e ha le dimensioni dell'inverso del tempo.
Devo sommare i contributi dell'energia potenziale, espressi in
variabile lagrangiane, delle forze attive che agiscono sui punti.
In questo caso la forza di gravità non ha effetto su , che è
vincolato ad una retta orizzontale.
Dunque l'unico contributo all'energia potenziale
è quello gravitazione sul punto .
L'energia potenziale gravitazionale è data dalla massa per la
quota per l'accelerazione di gravità.
Quindi
.
Per scrivere le equazioni del moto, devo prima derivare la
lagrangiana nelle variabili e ,
e calcolare quindi gli impulsi coniugati alle variabili
e :
|
(6.2) |
Ora devo considerare gli impulsi coniugati come funzioni del tempo
attraverso le variabili
, e
scrivere:
|
(6.3) |
Come prima equazione ottengo
Come seconda
che si può semplificare in:
Verifica che le equzioni sono dimensionalmente corrette, tenendo
presente che ha le dimensioni di una accelerazione.
Per il calcolo dell'Hamiltoniana si procede come segue.
Per prima cosa si definiscono le nuove variabili, che sono
gli impulsi coniugati:
|
(6.4) |
Riconosci che ha le dimensioni di una quantità di moto
(massa per velocità) e che ha le dimensioni di
un momento della quantità di moto (massa per lunghezza per velocità).
Dopo di che si ricavano le espressioni di
e in termini delle nuove variabili.
Per fare questo si deve risolvere il sisitema di equazioni lineare
6.4 rispetto alle variabili
e .
Si ottiene:
|
(6.5) |
A questo punto l'Hamiltoniana è data da
dove bisogna sostituire a e
i valori delle espressioni 6.5.
Il lettore completi i calcoli
(per una strada leggermente più veloce vedi sezione
7).
L'espressione dell'Hamiltoniana è:
Il lettore verifichi che tutti i termini hanno le dimensioni di una
energia.
Le equazioni del moto in formalismo hamiltoniano sono
|
(6.6) |
Si ottiene
|
(6.7) |
Astrattamente, le posizioni di equilibrio in formalismo lagrangiano
si ottengono dalle equazioni trovando i valori di
che risolvono identicamente
le equazioni. Ovviamente, essendo il sistema di partenza meccanico,
deve essere
.
Sostituendo questi valori nelle equazioni, le posizioni di equilibrio
si ottengono cercando i valori di e per cui
e
sono nulli.
E' facile rendersi conto che ciò accade se e solo se
|
(6.8) |
In definitiva le posizioni di equilibrio si ottengono annullando
il gradiente, rispetto alle coordinate lagrangiane, dell'energia
potenziale.
In questo caso non dipende da ,
dunque la condizione si riduce a
,
che ha come soluzioni
.
(Trascuro i multipli di perché fisicamente
le posizioni
sono indistinguibili).
Quante sono le posizioni di equilbrio?
Ovviamente infinite!
Infatti, qualunque sia ,
le posizioni
e
sono di equilibrio: l'asta è verticale e nessuna forza
attiva la sposta se la velocità iniziale è nulla.
I punti di minimo stretto dell'energia potenziale sono punti di equilibrio
stabili, i punti non di minimo ( punti di sella e punti di massimo )
sono punti di equilibrio instabili.
È abbastanza evidente che quando
,
essendo l'asta verticale ma con l'estremo in alto rispetto a ,
la posizione è instabile.
Infatti l'energia potenziale
ha
un massimo nella variabile quando
.
non dipende da , ma questo implica solo che il massimo di
come funzione di due variabili ha un massimo non stretto, nel senso
che è raggiunto qualunque sia .
Le altre posizioni
corrispondono
al minimo di nella variabile . In questo caso però il
minimo non è stretto, infatti qualunque sia ,
l'energia potenziale assume il valore di minimo.
Questo suggerisce che la posizione sia instabile.
Infatti consideriamo un dato iniziale aribitrariamente vicino,
per esempio
.
La prima equazione di Lagrange mi dice che l'impulso di
conserva ( è ciclica).
Dunque, per tutti i tempi:
Fisicamente, è la quantità di moto totale (verificare!),
ovvero la derivata rispetto al tempo della velocità del baricentro.
Ma allora l'equazione appena scritta
afferma che il baricentro compie un moto rettilineo uniforme.
Quindi se aspetto un tempo sufficiente, il baricentro
sarà arbitrariamente lontano dalla posizione iniziale
che era .
Più formalmente,
integrando nel tempo l'equazione appena scritta, e ricordandomi
che
,
ottengo
Ma allora
(a seconda del segno di
), infatti qualunque sia la legge
oraria per , la funzione
è limitata.
Non ci sono posizioni di equilibrio stabili,
quindi non ha senso parlare di piccole oscillazioni del
moto nelle due variabili. Si potranno considerare
le piccole oscillazioni del moto unidimensionale al
quale posso ridurre il moto per la conservazione della
quantità di moto.
La Lagrangiana non dipende dal tempo,
dunque l'energia meccanica si conserva.
Inoltre, come già visto, l'equazione di Lagrange relativa ad
, afferma che
Infatti la variabile è ciclica, cioè non
dipende da .
Quindi , che nel seguito indico con ,
si conserva.
Avendo a disposizione due integrali primi
per un problema a due gradi di libertà, posso ridurre ad uno i gradi
di libertà e portare il moto alle quadrature
(cioè scrivere, almeno in forma implicita, la soluzione
delle equazioni del moto).
Si procede cosí:
scrivo l'energia meccanica, che è una quantità conservata:
Usando la relazione
ricavo
|
(6.9) |
Sostituisco il valore trovato nell'espressione per :
Poiché si conserva anche dopo aver sostituito a
la sua espressione in termini di e dell'altro integrale
primo del moto,
dall'espressione di posso ottenere la formula di quadratura
attraverso il solito procedimento: ricavo in termini di
e e integro.
|
(6.10) |
|
(6.11) |
Questa espressioni differiscono da quelle tipiche
dei moti unidimensionale solo per la presenza
del fattore
, che comunque è sempre
postivo. Dunque per l'analisi qualitativa del moto limitata
alla variabile si procede come sempre.
In particolare,
se l'energia meccanica e l'impulso
sono tali che
a)
: (equilibrio STABILE
per il moto nella sola variabile )
b)
: il moto in è periodico.
c)
: o
(equilibrio INSTABILE),
oppure compie un moto a meta asintotica.
d)
: compie periodicamente tutta
la rotazione tra 0 e .
Domande: Perché non è possibile che
?
Scrivi il periodo nei casi b) e d). (*) Calcola il periodo delle piccole
oscillazioni intorno alla posizione di equilibrio stabile e
confrontalo con in periodo delle piccole oscillazioni che avresti
nel caso che l'altro estremo dell'asta fosse fisso (risposta:
è volte più grande).
Osservazione: Ai fini dell'analisi qualitativa, limitata
alla variabile , potevo sostituire
con ,
infatti
è costante. L'ho lasciato com era per
non perdere traccia dell'energia meccanica del sistema nelle
due variabili.
Una volta noto, attreverso la formula di quadratura
6.11, il moto nella variabile ,
l'equazione 6.9 mi dice come è il moto nella variabile .
Infatti, integrando rispetto al tempo:
A questo punto si può rispondere anche ad altre eventuali domande:
a) Per quali valori iniziali il moto è limitato?
b) Trova almeno un moto periodico.
c) È possibile che l'asta rimanga verticale per tutti i tempi? In
tal caso il sistema si può muovere? E che moto fà?
Risposte:
a) Se e solo se .
b) Il moto è periodico se e
.
c) Si, si, rettilineo uniforme.
Nelle equazioni di Hamilton che ho già scritto,
c'è già la riduzione del grado di libertà.
Infatti le equazioni per e mi dicono che
si conserva ( è ciclica)
e che la derivata rispetto al tempo di dipende solo
dalla costante e dal moto nella variabile .
Le equazioni per dipendono solo dalla costante .
Ma allora posso pensare direttamente ad
come ad una Hamiltoniana ad un grado di libertà (),
con parametro.
Potrei a questo punto fare la trasformazione inversa
nelle sole variabili , per riottenere
la lagrangiana unidimensionale. In realtà
si può procedere all'analisi qualitativa del moto in
e ottenere la formula di quadratura, direttamente
nel formalismo Hamiltoniano.
Infatti la stessa è un integrale primo del moto (si conserva
perché non dipende dal tempo, e infatti coincide con l'energia
meccanica scritta in variabili hamiltoniane).
Ma allora dall'espressione di posso ricavare in
termini di , e sostituendo tale espressione nell'
equazione per ottenere finalmente
in funzione degli integrali primi e della sola coordinata .
Per esercizio verifica che ottieni gli stessi risultati della
sezione precedente.
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2001-04-02