a) L'energia è un integrale primo del moto per il sistema senza attrito. In presenza di attrito . Quindi anche in presenza di attrito è una funzione di Lyapunov per i punti di minimo dell'energia potenziale e . Dunque senz'altro queste due posizioni sono stabili. Il teorema di Lyapunov, pur decrescendo l'energia, non permette di concludere immediatamente che e sono asintoticamente stabili. Infatti è 0 non solo nella posizione di equilibrio ma anche in tutti i punti dello spazio delle fasi in cui . Procedo dunque con l'analisi del linearizzato1. Riscrivo l'equazione del moto come un sistema (non lineare ) del primo ordine.
b) L'energia meccanica non è conservata e decresce nel tempo. Dunque esiste ( è limitata dal basso da ). Dunque il moto, nel limite che va a infinito, tende ad avere energia costante. L'idea intuitiva è che il moto deve tendere ad una soluzione di equilibrio, se no l'energia continuerebbe a decrescere invece che tendere al valore .
L'analisi rigorosa di questo fatto è un po' astratta: So che l'energia in funzione del tempo ha limite , in particolare è limitata. Ne segue che il moto, nello spazio delle fasi, è limitato.
Sia un punto di accumulazione per la traiettoria, cioè esista una sequenza crescente di tempi , con per , tale che 2. Considero adesso, per assegnato, la successione di punti dell'orbita .
L'osservazione importante, a questo punto, è che la mappa che dà la soluzione al tempo del sistema differenziale autonomo che stiamo considerando è continua nel dato iniziale.
In altre parole:
Una dimostrazione più costruttiva è possibile ed istruttiva, anche se più complessa.
Il primo fatto importante è che se ad un certo istante di tempo il punto è in con velocità allora la funzione è invertibile in un intorno di , essendo . Cioè posso pensare il tempo come funzione della posizione, quindi posso pensare l'energia come funzione della posizione:
Cosa accade dopo il tempo ? Sul punto la forza non è nulla, dunque si muoverà verso sinistra e di nuovo l'equazione 3.2 descrive in funzione di . Ripetendo il ragionamento, è evidente che il punto di ferma solo quando uguaglia in un punto in cui la forza è 0, cioè solo se il punto tende ad una posizione di equilibrio.
c) Nel punto a) ho provato che la soluzione stazionaria è instabile. Nonostante ciò esistono traiettorie che tendono a . Un modo per convincersi che è così è quello di considerare un caso più semplice, cioè il linearizzato intorno a . L'equazione del moto diventa
La dimostrazione rigorosa dell'esistenza della varietà stabile nei casi non lineari è complicata (vedi Dell'Antonio [4]), comunque qui mi limito a far notare che si può provare a trovare la soluzione di 3.4 ( che equivale all'equazione 3.2) per serie. Nel caso (esercizio) si ha:
d) Assunta per buona la figura 2 è facile capire quali sono i dati iniziali che vengono attratti dalla posizione e quali quelli attratti dalla posizione . Infatti la varietà stabile divide il piano delle fasi in due regioni distinte, una che contiene il punto , l'altra che contiene il punto .
La figura 2 si giustifica facilmente considerando che l'energia sulla varietà stabile cresce per . Quindi man mano (con il tempo invertito) essa interseca curve di livello di energia sempre più alta. Inoltre ognuno dei due rami della varietà stabile incontra una curva di livello una ed una sola volta, trasversalmente se , tangente se .
Una ulteriore domanda che ci si può porre, è di quanto aumenta l'energia ogni volta che il punto passa per la posizione , mandando il tempo a . Tornando alla figura 1, e indicando con il valore dell'energia nel punto dove il moto inverte la velocità:
Nella figura 3.4.1 ho disegnato la curva per il ramo della varietà stabile che arriva nell'origine con velocità negativa. A quale posizione di equilibrio tende il moto che parte con velocità positiva, energia e posizione iniziale nulla?